Luciano Vivolo, partito negli anni ’70 da Bagnoli Irpino, ha conquistato l’Alta Moda conla produzione di dettagli in pelle. Un uomo creativo e geniale a cui l’amministrazioneComunale ha voluto dedicare una targa celebrativa per i suoi ultimi successi.
Luciano Vivolo, un nome che è entrato nel firmamento dell’Alta Moda grazie allacapacità di creare un business di successo partendo da zero.
Una storia affascinante testimone di valori umani, passione e difficoltà trasformate instimoli.
Una storia che affonda radici solide a Bagnoli Irpino, terra natia di LucianoVivolo. Un innovatore che ha vinto sul mercato globale per la precisione, la creativitàe la velocità con cui ha affrontato le sfide dei limiti imposti.
La sua avventura inizia negli anni ’70 quando, neanche maggiorenne, lascia l’amataBagnoli per rincorrere i suoi sogni a Bologna. È proprio qui, che, un po’ per caso, unpò per necessità, si affaccia al mondo della moda.
Nel 1977, Luciano ormai padre di famiglia, la sera, per arrotondare, inizia a tagliarepelli per alcune aziende. In casa gli restavano così tanti ritagli inutilizzati che suamoglie Marianna pensò bene di farne delle toppe da gomito da rivendere nellemercerie del territorio. Un’intuizione unica che segna la nascita del marchio Vivolo. Luciano dimostra subito un brillante spirito imprenditoriale, inizia a vendere nellebotteghe di quartiere fino ad allargare il campo a tutta la città. Nonostante il rischiodecide di lasciare il posto fisso per dedicarsi esclusivamente alla propria linea dipatch e aprire una società con sede in Via Dagnini, a Bologna. Il business crescesempre di più e si amplia nel mercato regionale prima, nazionale poi.
La vera svolta, però, arriva negli anni ’80 con un altro colpo di genio. Luciano Vivoloinvia al Corriere della Sera i propri patch per proporli come gadget, a pochi giorni didistanza arriva l’ordine direttamente da Rizzoli: 2 milioni di paia di toppe a 1.000 lireal paio, da inserire nel settimanale Amica.
Una commessa che segna l’ascesa inarrestabile di Vivolo, oggi punto di riferimentonel settore luxury delle maggiori maison di moda: Chanel, Prada, Burberry, LouisVuitton, solo per citarne alcune.
Proprio come le radici di una pianta, il brand è cresciuto seguendo ritmi naturali, inmodo sostenibile, etico nel rispetto dell’ambiente e delle persone che ci lavorano. Perogni traguardo raggiunto Luciano ama voltarsi indietro per ricordare da dove èpartito: Bagnoli Irpino. Ed ecco che sabato sera nella sua casa, nel cuore del paese, havoluto condividere con gli amici di infanzia e l’amministrazione comunale, guidata daFilippo Nigro, l’ultima grande sfida del brand: l’headquarter di San Lazzaro (Bo) cheapre una nuova fase del percorso aziendale.
Un evento conviviale all’insegna della musica e del buon gusto curato da AngeloNudo, per presentare un’opera architettonica ricavata dal recupero di un edificiopreesistente, con un investimento di 20 milioni di euro. Un maxi building di oltre10.000 metri quadrati con grande attenzione all’ambiente, al riuso delle risorse e albenessere delle persone. All’interno 100 macchinari avanzati in ottica di industria 4.0,con la filiera integrata verticalmente e con un magazzino che ospita 200mila metriquadrati di pelli. Sull’edificcio sventola il gonfalone di Bagnoli Irpino che precedequello di Bologna per rimarcare il rapporto con le origini del marchio.
“Sono orgoglioso di essere di Bagnoli Irpino – ha detto Luciano Vivolo nel corsodell’evento – Ho una casa a Pantelleria, ma per me l’estate è quella che trascorro quicon i miei amici. Ritorno ogni anno e non potrei farne a meno. Bologna mi ha adottato, ma io e mia moglie Marianna non dimentichiamo mai da dove siamo partitie per questo, stasera, ho voluto condividere con gli amici di sempre la nuova faseaziendale. Un edificio che simboleggia il nostro impegno per un futuro migliore el’estrema attenzione e passione verso la qualità”.
La nuova sede, a San Lazzaro di Savena (Bo), esprime la volontà dell’azienda difondere il proprio marchio con un quartier generale in sintonia con l’ambiente, maanche la volontà di uscire dall’anonimato enfatizzando l’artigianalità di un brand madein Italy dal profilo internazionale che da anni detta i trend di un particolare segmentodell’alta moda.
“Il nostro Headquarters coniuga l’arte artigianale con l’innovazione e la sostenibilitàambientale. Siamo un brand che ogni anno, grazie ad un team giovanissimoconfeziona una linea di prodotti unica nel suo genere che viene scelta da case di AltaModa come Chanel, Prada, Louis Vuitton. Siamo partiti da un’idea di mia moglieMarianna e da allora non ci siamo più fermati”.
Dopo 45 anni, dietro le quinte, Vivolo esce finalmente allo scoperto come brandleader nella produzione di etichette, cartellini, fibbie, cinturini, patch e particolari inpelle per i marchi più importanti al mondo.
Articolo pubblicato su Avellino Today.