Investire e crescere anche quando in crisi è andato il dogma del lusso con tutto il sistema moda (o quasi). È quello che sta facendo puntando su alcuni cardini: “Investimenti tecnologici e diversificazione di offerta e mercati, innovazione sostenibile e speranza per il futuro, senza mai rinunciare alla qualità”. La strategia ha “permesso all’azienda bolognese di affrontare questi anni complicati per il mondo del lusso e in particolare della pelle”. Vivolo, nata nel 1977, è leader nella produzione di accessori in pelle (e non solo) per abbigliamento, pelletteria e calzatura. Ha chiuso il 2023 con un fatturato attestato tra 14 e 15 milioni di euro e nell’anno in corso ha puntato su un aumento dei volumi produttivi.
Velocità, innovazione, qualità
“In un campo esigente e competitivo come quello dell’alta moda, non si arriva a quasi cinquant’anni di attività per caso – dichiara in una nota il fondatore e presidente, Luciano Vivolo -.
Bisogna cercare di essere sempre un passo avanti al presente, disegnare il futuro nei suoi dettagli più eleganti, salvaguardando e proteggendo l’identità e l’unicità che permette da sempre di distinguersi”. La forza Vivolo è “la ricercatezza e l’originalità del design, la capacità di sviluppare prototipi in appena ventiquattro ore – spiegano dall’azienda – per poi realizzare ad uno ad uno oltre 8 milioni di articoli l’anno”.
Investimenti e crescita
È passato circa un anno dall’inaugurazione della nuova sede di Bologna (San Lazzaro). Un semestre, invece, da quando Vivolo ha annunciato l’ampliamento del proprio reparto produttivo e l’implementazione di nuovi macchinari dedicati a calzature e pelletteria. “La scelta strategica di investire oltre un milione di euro su questi segmenti, affiancandoli al predominante business dell’abbigliamento – puntualizzano dall’azienda –si è concretizzata anche nell’assunzione di personale altamente qualicato e negli interventi strutturali che hanno permesso all’azienda di aumentare i relativi volumi”.
Nuovi mercati
La differenziazione di Vivolo non è avvenuta solo nei settori commerciali, ma anche a livello geograco. L’azienda ha ampliato la propria rete di agenti commerciali nel Nord Europa (in particolare in Germania, Olanda e Scandinavia) e nell’Estremo Oriente(Corea del Sud e Giappone): “terreni fertili soprattutto per il settore del denim, uno dei principali mercati di Vivolo, che sa rendere unico ogni capo con le sue iconiche etichette in pelle”.
Il dogma del lusso crollato
“In questi anni abbiamo fatto i conti con ogni sorta di variabile, imprevedibile o peggio ancora imprevista – commenta Luciano Vivolo –. Il dogma del lusso, come tanti capisaldi della nostra società e della nostra industria, non è più così saldo come un tempo e il settore sta vivendo una crisi che ha radici più profonde di quanto si possa credere. Noi di Vivolo affrontiamo questa situazione come abbiamo sempre fatto: lavorando con pazienza, chini a disegnare, tagliare, cucire e creare un pezzo alla volta, ma con uno sguardo sempre rivolto all’orizzonte, per cogliere i segnali di nuove opportunità e necessità”. (mvg)